Come facciamo a risparmiare, senza se e senza ma?

Per risparmiare il trucco sta nell’automatizzare da subito una tassa diretta sulle nostre entrate.

Quando si tratta di risparmiare, nonostante tutto, spesso ci troviamo in difficoltà.

Perché dobbiamo risparmiare? Quali sono gli ostacoli che, malgrado la nostra buona volontà, ci impediscono di risparmiare come vorremmo?

Una volta risposte queste due domande iniziali, scopriremo le tre regole per un risparmio infallibile per il nostro meritato andarbene.

Benvenuti a bordo!

I motivi e gli ostacoli al risparmio

Prima di tutto proviamo a capire perché dobbiamo risparmiare e di seguito vediamo alcuni degli ostacoli che ci trattengono dall’avere successo.

La motivazione principale per risparmiare, è di sostenere una buona salute finanziaria.

Quando ce lo insegnano però, il discorso del risparmio è spesso legato a una semplice e classica questione di “buon senso”.

Ci sono tante cose che dipendono dal nostro buon senso e disciplina.

Dobbiamo risparmiare, sì, ma anche lavarci i denti quotidianamente, fare sport, mangiare sano e pulire la nostra casa almeno una volta alla settimana.

In un qualche modo, tra tutti questi impegni, è spesso risparmiare che ci risulta più difficile.

L’opacità dei soldi

I soldi toccano quasi tutto quello che facciamo quotidianamente.

Tanti degli impegni che abbiamo sono visibili ed esposti verso l’esterno.

Il dentista nota subito della nostra negligenza dentaria. Il nostro fisico e la nostra mente ne risente se non rimaniamo attivi. Chi ci sta vicino nota quando cominciamo a sgarrare con il cibo. Desideriamo evitare di fare la figuraccia con gli ospiti invitandoli in una casa sporca.

Ci sono tanti modi per notare la nostra negligenza in tante cose, ma pochi legati al risparmio.

💡 Leggi questo articolo per scoprire come possiamo migliorare ulteriormente la nostra chiarezza finanziaria.

Come facciamo a risparmiare nonostante tutti questi ostacoli?

In realtà, per risparmiare non ci affideremo alla nostra disciplina.

Per farlo, ci affidiamo alle tecniche di chi è molto bravo a intascare una buona parte del nostro malloppo, ovvero lo Stato.

La tassa di risparmio

Se c’è qualcuno molto bravo a garantirsi una buona fetta del nostro stipendio, è lo Stato.

Non fraintendiamoci. Allo Stato servono i soldi per garantirci tanti servizi, e siamo ben contenti di poter contribuire a un andarbene più largo del nostro!

Quello su cui vogliamo focalizzarci, è il metodo che gli enti statali adottano per ottenere i soldi, ovvero le tasse.

Per farlo, iniziamo a pensare alla differenza tra il nostro salario lordo e quello netto.

Quando il datore di lavoro ci versa lo stipendio, vengono detratti dei soldi per il governo, come l’AVS, AI, ecc. e per noi, come la cassa pensione. Queste tasse sono imposte e regolamentate dal governo.

È giunta l’ora aggiungere una voce tra queste deduzioni.

La voce si chiama tassa di risparmio (o “tassa di risparmio andiambeniana” per i più seguaci).

Definiamo quindi le regole del gioco della tassa di risparmio andiambeniana.

Le tre regole della tassa di risparmio

Una volta constato il grande successo dei nostri governi a intascarsi una parte del nostro stipendio, vediamo in quale modo possiamo adottare lo stesso metodo per fare andare bene il nostro conto risparmio.

Il metodo si basa su tre semplici regole:

  1. Decollare 🛫 Iniziare subito! Non esiste una somma “giusta”. È quindi meglio iniziare subito con una piccola somma che possiamo poi aumentare man mano che impariamo a curare la nostra salute finanziaria.
  2. Attivare l’autopilota 🤖 Impostare un ordine permanente che trasferisca la tassa dal conto dello stipendio a quello di risparmio all’arrivo dei versamenti delle nostre entrate.
  3. Prendere quota ☀️ Una volta fissata, la tassa di risparmio può soltanto aumentare o rimanere uguale in proporzione alle entrate.

Cosa possono voler dire queste tre regole nella pratica?

Seguendo queste regole inizieremo a risparmiare da quando ci arriverà il prossimo stipendio. Dobbiamo soltanto impostare un ordine permanente dal nostro conto corrente. L’ordine permanente trasferirà regolarmente una porzione delle nostre entrate sul conto risparmio e quindi in tasca nostra.

Cosa facciamo se non abbiamo un conto risparmio?

Corriamo subito dalla nostra banca e apriamone uno! Questo tipo di conto è fatto apposta per chi desidera risparmiare. Abbiamo tempo fino al prossimo stipendio per farlo. Dopodiché ci dedicheremo ad altre belle tematiche del dolce vivere andiambeniano (tra cui il punto 3, ovvero prendere quota).

Non ho uno stipendio fisso. Cosa faccio?

Alcuni costi nella nostra vita sono fissi, come ad esempio l’affitto e i vari abbonamenti. Nel caso non avessimo uno stipendio fisso, possiamo definire una quota di risparmio e poi trattarlo come una delle tante spese fisse che abbiamo. L’importante è comunque attivare l’autopilota una volta definita la quota e man mano adeguare la somma, assicurandoci che perlomeno non si abbassi proporzionalmente rispetto all’entrata media.

Ho avuto un imprevisto e questo mese mi servono più soldi. Posso interrompere l’ordine permanente?

Assolutamente no! Gli imprevisti possono accadere. In quei casi, se proprio non rimangono altre opzioni, possiamo prelevare la somma necessaria dal conto risparmio per soccorrere all’imprevisto. Una volta risolta la questione, possiamo darci una pacca sulla spalla, in quanto ci siamo appena dimostrati che mantenere la nostra tassa in autopilota una buona cosa da fare.

Quale impatto avrà la tassa di risparmio?

All’inizio non ne sentiamo quasi l’esistenza. Anzi, ci sembra che stia succedendo nulla. Non vediamo veramente i soldi sparire dal nostro conto corrente, né ci sentiamo nemmeno più ricchi. Quello che invece succede, è che iniziamo a risparmiare con comodità. Risparmiamo nonostante facciamo tutte le altre cose della vita che dobbiamo fare e nessuno intorno a noi se ne accorge.

La sorpresa arriva più tardi, quando a fine anno ritroviamo il postino ci porta la busta con il saldo del conto risparmio.

Un esempio

Proviamo a capire meglio come possiamo applicare le tre regole con un esempio pratico del nostro vecchio amico Andy Ambene, un grande discepolo delle pratiche andiambeniane.

Vediamo come Andy riesce a mettere in pratica le tre regole.

1. Decollare 🛫

Andy, dopo aver letto questo articolo, capisce che non c’è tempo da perdere. Vuole arrivare al dunque e mettere alla prova le tre regole.

  • Non avendo un conto risparmio, contatta la sua banca e ne apre uno pronto per accumulare le future ricchezze.
  • Una volta recuperate le coordinate del conto risparmio, fa il login nel suo e-banking e crea un nuovo ordine permanente dal suo conto corrente.

Andy sa che potrebbe iniziare con una cifra bassa quanto CHF 1.- e aumentare la quota gradualmente.

Decide però d’iniziare con l’1% delle sue entrate, per poi vedere come se la cava.

Andy ha uno stipendio di CHF 4’000.- mensili lordi che gli viene versato ogni 24 del mese sul conto corrente: 1% * 4’000 = CHF 40.-

2. Attivare l’autopilota 🤖

Andy prosegue quindi a impostare un ordine permanente in data 24 marzo 2021 della cifra di CHF 40.-

Non sembra tanto, ma è qualcosa. Andy sa però, che è più importante decollare, prima di pensare ai vari dettagli.

Durante il mese di aprile Andy si convince che i CHF 40.- non bastano se vuole iniziare a risparmiare seriamente. Nel trascorrere del tempo, si dimentica però di dedicarsi alla questione.

A questo punto però non è così grave dimenticarsene. Se ricordate bene il nostro intento era quello di evitare di doverci affidare alla nostra disciplina mese per mese. Infatti altri CHF 40.- sono stati aggiungi al nostro conto risparmio senza che avessimo mosso un dito.

3. Prendere quota ☀️

Durante il mese successivo, in maggio, trova finalmente il tempo e decide di raddoppiare la sua quota: 2% * 4’000.- = CHF 80.-

Il dentista è sembrato contento all’ultima visita, mentre Andy riesce a fare sport, pulisce la casa regolarmente e sta usando un libro di cucina con il quale sperimentare con diversi piatti e diete.

In giugno Andy si sente pienamente pronto e in forma per l’estate. Decide di alzare lo stesso ordine permanente a CHF 160.- portandosi quindi al 4%.

Andy ripeterà questo finché pensa di essere arrivato a una quota secondo lui gestibile a cadenza mensile.

Sono passati 12 mesi e immaginiamo d’incontrare Andy a un aperitivo di un nostro amico in comune. A primo impatto lo vediamo molto in forma e rilassato.

Gustarsi il viaggio

Andy ha ragione di essere soddisfatto!

È riuscito a spingere verso l’alto la sua tassa di risparmio con grande successo. Andy è ora a quota 15%. Sta quindi risparmiando CHF 600.- al mese che automaticamente gli partono dal conto corrente e vanno ad accumularsi sul conto risparmio.

Ci avviciniamo quindi ad Andy e gli chiediamo se è stato difficile arrivare a risparmiare così tanto. Ci dice che in realtà non è affatto difficile. “Anzi!” esclama, “ogni mese mi pareva addirittura troppo poco e quindi ho aumentato la mia tassa andiambeniana senza avere ripercussioni negative sulla mia qualità di vita.”

Al ché diciamo che ci sembra tutto molto strano. Un anno fa Andy non risparmiava un centesimo e che ora così tanto. “Cosa hai fatto per risparmiare così tanto, Andy? Devi avere una disciplina di ferro! Soltanto tu ce la fai.”

Andy riflette e comincia a realizzare che si è ingannato da solo. Si è fregato con lo stesso meccanismo con il quale veniamo tassati tutti quanti!

La cosa sbalorditiva in tutto questo? Non se ne è quasi accorto.

Andy era talmente concentrato ad aumentare mese per mese la sua tassa di risparmio, che nel mentre ha imparato a ottimizzare le sue spese, ottenendo un’idea più chiara del suo budget.

Perdendosi via nei pensieri, Andy realizza che lo stiamo osservando impazienti di una risposta. Il protagonista, con un grande sorriso esclama: “Ragazzi, io sono la persona meno disciplinata che conosco. Sono semplicemente decollato, ho attivato l’autopilota e prendo quota quando me la sento. Tutto qui. Chiunque può farlo.”

Come correggere la quota

Tutto questo sembra molto semplice. Manca soltanto un punto da considerare, ovvero: cosa facciamo se cambiano le nostre entrate?

La regola dice che “[l]a tassa di risparmio può soltanto aumentare o rimanere uguale in proporzione alle entrate”.

Ciò vuol dire che quando le entrate scendono, la quota minima scende. Quando invece le entrate aumentano, saremo costretti ad aumentare la quota dell’ordine permanente nella stessa proporzione.

Potremmo quasi dire che gli aeroplani grandi volano a elevate altitudini, mentre quelli piccoli in quelle basse.

Tornando all’esempio di Andy, ammettiamo che si trovi a una quota di risparmio di CHF 400.- che rappresentano il 10% delle entrate totali di CHF 4’000.-

In caso di una riduzione

Ora però Andy decide di lavorare in per start-up messa in piedi da dei colleghi molto in gamba. È un’ottima opportunità per lavorare in un ambiente più dinamico, con più flessibilità e autonomia. In cambio però ottiene lo stipendio più umile di CHF 3’200.-

Andy ha quindi l’opzione di correggere la quota al 10% di CHF 3’200.- e quindi al nuovo minimo di CHF 320.-

Se dovesse decidere di non adattare l’ordine permanente, i CHF 400.- rappresenteranno invece il 12.5% delle entrate. Questa percentuale diventa la nuova quota minima.

In caso di un aumento

I CHF 400.- non rappresenterebbero più il 10% delle sue entrate, se Andy invece ricevesse una promozione e dovesse ora guadagnare CHF 6’000.- al mese.

Andy sarà quindi costretto ad aumentare la quota ad almeno CHF 600.- mensili sull’ordine permanente.

Visto che però ha un aumento dello stipendio in generale, non si preoccupa. Andy è astuto e non aumenta le sue spese.

Conclusione

Troppo spesso trattiamo il risparmio come un impegno che richiede buon senso e disciplina.

Purtroppo non arriveremo da nessuna parte se ci affideremo al nostro autocontrollo per poter mettere da parte qualcosa a fine mese.

Per garantire il nostro successo, possiamo adottare le tre regole del risparmio decollando, attivando l’autopilota e mantenendo quota.

Impostiamo quindi un ordine permanente che parta dal conto corrente al nostro conto risparmio con la stessa cadenza delle nostre entrate.

Questa somma sarà una piccola parte che potrà aumentare nel tempo, man mano che ci abitueremo con grande soddisfazione all’idea di avere questa tassa.

Il processo non sarà molto stupefacente – soprattutto all’inizio. Con il passare del tempo però il risultato può addirittura cambiare il modo in cui saremo capaci di gestire il nostro ben sudato denaro.

Seguendo le tre regole della tassa andiambeniana, sentiamo presto il brivido di volare in quota del quale non ne potremo più farne a meno.

All’intera crew di cabina non resta quindi altro che augurarvi un piacevole viaggio a bordo dell’andiambairlines!